Biologo Nutrizionista - Specialista in Chimica e Tecnologia Alimentari

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (DCA)

Nel nostro Paese, una giovane donna su 100 è affetta da Bulimia nervosa e una su 200 da Anoressia nervosa. Inoltre vi è un aumento di tali disturbi anche nel sesso maschile.

Il motivo è da ricercare nelle modificazioni sociali e culturali di quest’ultimi tempi, che presentano l’immagine ideale di una magrezza esasperata che da soggetti particolarmente vulnerabili viene vissuta in modo patologico.

In particolare si parla di Anoressia nervosa quando è presente:

  • Paura di ingrassare o meglio fobia di ingrassare
  • Rifiuto di mantenere un peso normale
  • Rapida perdita di peso (almeno 15% sotto il normale)
  • Amenorrea nelle donne

Si parla invece di Bulimia nervosa i presenza di:

  • Ricorrenti abbuffate. Mangiare in un breve periodo di tempo una quantità di cibo esagerata senza riuscire a fermarsi
  • Paura di ingrassare o meglio fobia di ingrassare
  • Comportamenti compensatori per prevenire erroneamente l’aumento di peso, come vomito autoindotto, utilizzo di lassativi e/o diuretici
  • Livelli di autostima influenzati dalle frequenti fluttuazioni del peso corporeo

A questi due disturbi si aggiunge la Sindrome da Alimentazione Compulsiva (Binge Eating Disorder ) presente sul 30-40% dei soggetti obesi e che consiste, come la bulimia, nel consumo di ampie quantità di cibo in un breve periodo di tempo, però mancano i comportamenti compensatori e sono invece presenti le seguenti caratteristiche:

  • Mangiare molto rapidamente
  • Mangiare fino a sentirsi “scoppiare”
  • Mangiare anche senza avere fame
  • Mangiare da soli
  • Dopo aver mangiato sentirsi in colpa, disgustati con se stessi e depressi

Dato l’elevato tasso di mortalità dovuto a tali patologie dovrebbe essere attuata una prevenzione nei confronti dei DCA, promuovendo l’approccio di tipo educativo sin dalle scuole medie, per aumentare le capacità critiche dei giovani, in modo tale che non si facciano condizionare passivamente dagli ideali esasperati di bellezza magrezza e successo.

Dal punto di vista nutrizionale, gli adolescenti devono utilizzare un’alimentazione molto varia, che garantisca il giusto apporto delle sostanze necessarie all’età evolutiva, compresi vitamine e sali minerali.

Fondamentale è l’attività fisica e sportiva ma è meglio evitare l’agonismo esasperato, altro modello negativo.

In questo tipo di disturbi è inoltre fondamentale la diagnosi precoce poiché più precoce è la diagnosi e più efficace sarà la terapia riabilitativa nutrizionale.

Nel caso di anoressia nervosa è necessario attuare un piano di rialimentazione graduale, concordato anche con lo psicoterapeuta e presentato con chiarezza al paziente ed eventualmente ai familiari.

In caso di disturbi di tipo bulimico invece la terapia deve essere principalmente di tipo contenitivo, sempre controllando i parametri metabolici.
Si consigliano pasti piccoli, pietanze semiliquide per impedire il vomito, una buona prima colazione e frequenti spuntini leggeri nel corso della giornata.

Per prevenire e contenere gli “attacchi di fame”

  • Non saltare i pasti (compresi gli spuntini)
  • Svolgere attività fisica regolare (40’ di attività fisica aerobica al giorno, almeno 5 giorni alla settimana)
  • Seguire le indicazioni del piano nutrizionale
  • Non isolarsi
  • Non fare provviste di cibo: meglio fare la spesa più spesso evitando così la tentazione e la possibilità di “abbuffarsi”
  • Non acquistare alimenti ipercalorici (gelati, dolci, pizze, ecc) nemmeno in attesa di eventuali visite di parenti e amici
  • Fare la spesa seguendo una lista
  • Non fare la spesa quando ci si sente tristi, arrabbiati, ecc. Lasciare passare un po’ di tempo in modo che tali emozioni negative si esauriscano
  • Non pretendere troppo da se stessi essere indulgenti e non ipercritici
  • Cercare di capire in quali situazioni si possono scatenare pensieri o comportamenti che provocano le “abbuffate” ed identificare dei sistemi per controllarle
  • Cercare modelli positivi che possano accrescere la propria autostima e non basarsi sui modelli proposti dalle mode e dai media
  • Impiegare del tempo in attività rilassanti per divertimento o relax, come yoga, fotografia, passeggiate, lettura
  • Imparare a riconoscere la vera fame: se si manifesta prima di 3 ore dalla fine del pasto e non in presenza di “brontolii” dello stomaco, probabilmente non si tratta di fame reale. Attendere qualche minuto in modo che svanisca il desiderio di mangiare
  • Identificare delle attività piacevoli da fare in alternativa al mangiare (ascoltare musica, fare una passeggiata, guardare un film in cassetta, leggere un libro o una rivista, fare una telefonata)
  • Nel caso sia inevitabile consumare cibo, utilizzare alimenti a basso contenuto calorico (es. frutta, verdura)
  • Non saltare il pasto seguente “all’abbuffata” ma ridurre solo la quantità e il giorno seguente riprendere come da piano nutrizionale
  • Dopo “un’abbuffata” essere comprensivi con se stessi e ripartire con nuova energia il giorno seguente. Cercare di apprendere dall’esperienza per prevenire nuovi attacchi futuri con interventi programmati. Focalizzare l’attenzione sui cambiamenti positivi per il nuovo modo di nutrirsi e avere fiducia nelle proprie capacità di migliorare ancora il proprio stato di salute.

Corretta Alimentazione

​Molte malattie di cui soffre la società occidentale possono essere evitate seguendo una corretta alimentazione: questo non significa rinunciare ai piaceri della buona tavola, perché mangiare deve anche essere un motivo di piacere, però è importante mangiare nel modo giusto, seguire cioè un'alimentazione energeticamente adeguata e completa di tutti i nutrienti necessari alla salute.

Motivazioni al cambiamento

Per stimolare e sostenere le motivazioni di ogni mio paziente considero insostituibile il rapporto interpersonale, non solo per educare a comportamenti alimentari corretti, ma per renderli soprattutto duraturi.
Il nuovo stile di vita e le nuove abitudini alimentari non devono essere mai imposti e percepiti come una forzatura esterna o addirittura come una punizione, ma devono essere profondamente condivisi dalla persona, solo così sarà possibile mantenerli nel tempo e restare in forma per sempre.