Biologo Nutrizionista - Specialista in Chimica e Tecnologia Alimentari

Psoriasi. Sintomi, cause e cura

La psoriasi è una patologia infiammatoria della pelle ed è una malattia molto comune, che colpisce soprattutto tra i 20 e i 50 anni di età, raramente si riscontra nei bambini, e non presenta differenze di casi tra uomini e donne o fra le varie etnie.

È una patologia cronica invalidante poiché convivere con questa condizione comporta spesso uno stigma sociale, soprattutto per il falso timore di un possibile contagio (in realtà la malattia non è infettiva né contagiosa).

I sintomi

La psoriasi si manifesta con la comparsa di macchie rosse che desquamano in diverse parti del corpo, causano prurito e spesso anche dolore, poiché la pelle secca e infiammata si lesiona facilmente.
Le chiazze compaiono in prevalenza su gomiti, gambe, braccia, ginocchia e cuoio capelluto, nei casi gravi può essere coinvolta l’intera superficie cutanea.
In ogni caso, anche quando solo una piccola percentuale del corpo è affetta dalla psoriasi, questa può comunque rappresentare un notevole disagio per i pazienti, soprattutto se le placche appaiono su zone del corpo visibili a tutti, come le mani o il viso.
Il peso della convivenza con la psoriasi è perciò un problema grave e spesso è sottostimato.

L’evoluzione della malattia ha carattere ricorrente, è imprevedibile e alterna momenti di riacutizzazione a miglioramenti e talvolta attenuazione dei sintomi.

La diagnosi, basata su un attento esame della pelle da parte dello specialista dermatologo, è piuttosto semplice; talvolta però la psoriasi può essere confusa con altre patologie della pelle, come eczema, dermatite seborroica o dermatite atopica.

Le chiazze sono causate da una disfunzione del sistema immunitario.
Si attiva così una risposta infiammatoria che stimola un ricambio (turnover) troppo rapido dei cheratinociti; le cellule della pelle raggiungono infatti lo strato superficiale dell'epidermide, detto strato corneo, in soli 7 giorni (in condizioni di normalità occorrono 24-27 giorni), accelerando quindi il ricambio naturale delle cellule e causando in quelle zone ispessimento cutaneo che assume l’aspetto di placche squamose di colore bianco argenteo.

Artrite psoriasica

La psoriasi causa molto spesso anche l'infiammazione delle articolazioni, determinando il disturbo noto come artrite psoriasica.
Si tratta di una complicazione della psoriasi che colpisce soprattutto le articolazioni di mano e piede.
Fino a 10 anni dopo l’insorgenza della malattia, circa il 30% dei soggetti affetti da psoriasi può sviluppare successivamente l'artrite psoriasica.
In alcuni casi questa compare addirittura prima delle macchie cutanee rendendo la diagnosi più difficile.

Cause

Le cause che determinano la psoriasi sembrano dovute principalmente alla predisposizione genetica e alla componente immunologica.

Esistono però diversi fattori in grado di scatenare od aggravare la psoriasi. Fra questi, i traumatismi della pelle di tipo meccanico come graffi, bruciature, cicatrici, urti, o di tipo chimico (ustioni); i processi infettivi come febbre, mal di gola, tonsilliti e altre infezioni acute dovute allo streptococco possono scatenare la psoriasi guttata nei giovani, caratterizzata da piccole chiazze rosa o rosse, a forma di goccia, ricoperte da squame e pruriginose, soprattutto su braccia, gambe, torace e addome.

Altri fattori che influiscono o aggravano la psoriasi sono:

  • i farmaci (come i beta bloccanti per la pressione, per il cuore, per il sistema nervoso centrale)
  • gli antinfiammatori (FANS)
  • le allergie
  • i fattori ambientali (la psoriasi peggiora in inverno con il freddo e in estate migliora con il sole e i bagni in acqua di mare)
  • le malattie metaboliche come diabete, obesità, problemi cardiovascolari, arteriosclerosi
  • i traumi psicologici e lo stress
  • l’alimentazione e lo stile di vita scorretto (fumo e alcol)

Poiché si tratta di una patologia a carattere infiammatorio, sicuramente una dieta sbagliata che peggiora l’infiammazione intestinale con squilibrio della flora causa l’aggravamento dei sintomi e aumenta il rischio di complicazioni, come l’ansia e la depressione, ma anche il diabete, l’ipertensione e l’arteriosclerosi, che peggiorano ulteriormente la qualità di vita.

Cura della psoriasi

Adottare un’alimentazione funzionale per fronteggiare i disturbi della psoriasi e dell’artrite psoriasica significa seguire una dieta con un protocollo specifico, basato sull’esclusione di una serie di alimenti che hanno un’azione potenzialmente infiammatoria, come quelli che contengono glutine e caseine, ma anche i legumi, i pomodori, le melanzane, i peperoni, le patate, gli alcoolici e tutti gli zuccheri semplici.
Alcuni di questi alimenti potranno essere reintrodotti successivamente, in seguito a prove che ne testino la tolleranza individuale.

Inoltre, il protocollo prevede l’assunzione di alimenti utili a carattere antinfiammatorio, come alcuni grassi, quali l’olio extravergine di oliva e l’olio evo di cocco, l’utilizzo di frutti di bosco (ricchi di antiossidanti), di erbe aromatiche (come timo, alloro e origano), di spezie (come curcuma, zenzero e cannella), di carni di animali allevati al pascolo (allevamenti non intensivi), e di pesci di piccola taglia pescati in mare secondo le indicazioni della Paleodieta.

Anche nel caso della psoriasi l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella cura, con una dieta specifica capace di consentire il riequilibrio della risposta immunitaria e di quella infiammatoria.

Corretta Alimentazione

​Molte malattie di cui soffre la società occidentale possono essere evitate seguendo una corretta alimentazione: questo non significa rinunciare ai piaceri della buona tavola, perché mangiare deve anche essere un motivo di piacere, però è importante mangiare nel modo giusto, seguire cioè un'alimentazione energeticamente adeguata e completa di tutti i nutrienti necessari alla salute.

Motivazioni al cambiamento

Per stimolare e sostenere le motivazioni di ogni mio paziente considero insostituibile il rapporto interpersonale, non solo per educare a comportamenti alimentari corretti, ma per renderli soprattutto duraturi.
Il nuovo stile di vita e le nuove abitudini alimentari non devono essere mai imposti e percepiti come una forzatura esterna o addirittura come una punizione, ma devono essere profondamente condivisi dalla persona, solo così sarà possibile mantenerli nel tempo e restare in forma per sempre.